mercoledì 27 maggio 2009

Accoglienza degli adolescenti, seminario al Tribunale per i minorenni


L'accoglienza di adolescenti è stato il tema del sesto seminario di studi giuridico-sociali, alla presenza di 145 partecipanti ...nel Tribunale per i Minorenni di Catanzaro su iniziativa del Tribunale stesso, del Centro Giustizia Minorile Calabria e Basilicata e dell'Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani (ANPE). ...La relazione principale è stata tenuta da Alessandro Padovani, direttore dell'Istituto ''Don Calabria' - Comunità S. Benedetto - di Verona, nonché componente privato della Sezione Minori della Corte d'Appello di Venezia. Padovani ha esortato ad una lucida analisi di ciò che funziona e di ciò che non funziona con gli adolescenti. Interventi integrati, precoci e tempestivi, i cui ingredienti minimi sono l'attenzione, la comunicazione e il coinvolgimento dei genitori, devono essere effettuati in una logica pedagogica educativa non con interventi funzionali ai professionisti, discontinui e non coordinati, controproducenti in quanto acuiscono le sofferenze psicologiche dei minori e bloccano le loro capacità decisionali. Il fatto che 95 adolescenti su 100 rimangono nei circuiti di assistenza è significativo del precariato di molti adulti rispetto agli adolescenti e della crisi di credibilità a cui gli adulti vanno incontro se con la loro disattenzione e con i loro interventi superficiali e non coesi favoriscono la persistenza o la ripetizione dei fenomeni negativi che vorrebbero arginare. Un atteggiamento di responsabilità porta a rifiutare gli interventi protettivi in stile maternage camuffati da interventi educativi e ad esigere la capacità di valutare gli effetti degli interventi progettati, considerando il contesto sociale e familiare degli adolescenti e non perdendo di vista il loro riscatto dai processi di esclusione. Rosa Fiore, responsabile del settore prevenzione del Centro Calabrese di Solidarietà e del Centro polivalente per i giovani del Comune di Catanzaro, sito in via Fontana Vecchia, dove si alternano 70-80 utenti al giorno, tra cui disabili, rom ed extracomunitari e altri 4 educatori con lo stile della peer education, ha rimarcato come i giovani vengono alla ribalta solo per alcuni episodi di vandalismo (es. creolina nelle scuole, scritte sui muri) ma in effetti sono piuttosto trascurati e anche addormentati. Gli adolescenti, categoria inventata dal nostro sistema economico, sono in effetti degli adulti marginali, privi di spazi sociali e lavorativi; ma è anche vero che, se affiancati da adulti capaci di ascoltarli e di coinvolgerli in progetti da realizzare insieme, i giovani si dimostrano capaci di costruire e di esercitare in modo positivo la loro libertà. Nelle conclusioni il giudice Carlo Caruso ha criticato l'atteggiamento dottrinale assunto da diversi presunti educatori, falsi maestri che assumono il tema della legalità (minimo etico) come argomento da palcoscenico su cui si esibiscono distribuendo a piene mani precetti e divieti ma non sono capaci di ascoltare gli altri e forse neanche se stessi né di superare le illusioni e gli schemi ideologici. Il rapporto educativo con gli adolescenti richiede grande sensibilità e capacità di ascolto e di accoglienza per ogni persona, nel rispetto della sua dignità, pegno di credibilità, di autorevolezza e di sicura efficacia dei pur doverosi interventi di correzione.La conclusione dei seminari giuridico-sociali è prevista per giovedì 18 giugno a livello regionale a Catanzaro alla presenza di Maria Luisa De Natale, pro-rettore della Università Cattolica di Milano, unitamente alle autorità e ai responsabili dell'intero percorso formativo realizzato durante l'anno.

Nessun commento:

Posta un commento