venerdì 29 maggio 2009

FRANCIA: SCUOLE VIOLENTE; SARKOZY, PERQUISIRE CARTELLE


Si avvicinano le elezioni e Nicolas Sarkozy torna il Super-Sarko' dei tempi in cui voleva ripulire la banlieue dai teppisti con il ''karcher'', il compressore in uso ai netturbini. Nel mirino del presidente della repubblica, scuole e - di nuovo - periferie: insegnanti a perquisire le cartelle dei ragazzini, unita' mobili e ''nemmeno piu' una tromba di scale abbandonata ai delinquenti''. A dieci giorni dalle elezioni, l'ondata di reazioni al discorso pronunciato oggi dal capo dell'Eliseo sul nuovo arsenale di leggi antiviolenza e' stata enorme. Soprattutto perche' Sarkozy ha parlato soprattutto di blindare le scuole, di controllare gli studenti e tutto quel che hanno in tasca, dando il potere di perquisire a insegnanti e personale di assistenza. ''Le scuole devono diventare santuari al riparo da ogni forma di violenza'' ha tuonato Sarkozy dando il via libera alle proposte del ministro dell'Istruzione, Xavier Darcos, che da qualche giorno aveva lanciato l'idea di metal detector e perquisizioni all'ingresso degli istituti. ''Questi non conoscono la scuola, ne' gli studenti - ha ironizzato il Verde Daniel Cohn-Bendit in tv - se suona l'allarme del metal detector diventa una nuova sfida, un divertimento. Vogliamo vedere a che ora si riesce a cominciare a entrare in classe con questi sistemi?''. Ma Sarkozy, che ai provvedimenti di polizia estremamente decisi aveva fatto il callo durante la permanenza a capo del ministero degli Interni, prima di essere eletto all'Eliseo, non si e' fermato qui: gli insegnanti dovranno essere ''autorizzati'' a perquisire le cartelle, e un apposito decreto dovrebbe scattare entro un mese per consentire, alla ripresa dell'anno scolastico, piena operativita' delle nuove norme. Dovra' essere portato a termine uno studio particolare su 184 istituti individuati come i piu' ''caldi'' di Francia e i provveditori dovranno avere a disposizione ''unita' mobili'' di agenti da spedire nelle scuole. Agli ingressi o anche nei dintorni. Il discorso di Sarkozy e' partito dalle recenti ondate di violenze negli istituti di Francia, soprattutto accoltellamenti e aggressioni da parte di ragazzi nei confronti degli insegnanti. Non sono mancate risse, regolamenti di conti, rapine e racket: ''i reati sono aumentati del 4% a marzo - ha ammesso Sarkozy - e di oltre il 2% in aprile. E a maggio ci aspettiamo cifre indubbiamente difficili''. La rotta e' quindi segnata: ''basta con il buonismo'', basta ''con la dittatura dei buoni sentimenti'', avanti tutta ''senza remore e concessioni'' per lottare contro ''bande e violenze urbane, traffici di droga e di armi''. Le banlieue sono piu' che mai nel mirino, ''dobbiamo riconquistare'' i quartieri caduti in mano ai delinquenti - ha detto - ''funzionari specializzati avranno il compito di individuare tutti i segnali esterni di improvvise ricchezze e colpire i malviventi nel portafogli''. Video-sorveglianza, prevenzione e tutto quanto ''troppo lasciato andare in questi ultimi anni'', ha aggiunto il presidente. Con qualche particolare crudo che mirava a colpire l'immaginario dei francesi: ''nemmeno piu' una strada, una cantina, una tromba delle scale, deve rimanere abbandonata ai teppisti''. Oggi Sarkozy ha ricevuto il plauso della ministra italiana Mariastella Gelmini: ''Credo che Sarkozy non abbia assunto queste misure a cuor leggero, penso che se le ha assunte ha visto che si sono rese necessarie''. La linea dura del presidente francese, ha infatti trovato d'accordo il ministro . ''Constato a malincuore questo aumento della violenza nelle scuole, ma e' chiaro che la scuola non puo' diventare una zona franca e non puo' essere un luogo dove la violenza e' ammessa. Quindi, se si verificano casi gravi, come in quello della Francia, penso che Sarkozy abbia fatto bene a prendere le misure conseguenti'', ha osservato il ministro. ''In Italia - ha aggiunto - non abbiamo una situazione cosi' pesante, di cosi' forte violenza. Stiamo pero' combattendo il bullismo e situazioni in cui si verificano alcune conflittualita' all'interno della scuola, ma la situazione e' molto piu' tranquilla''.

1 commento:

  1. Gli insegnanti francesi come polizziotti o guardie carcerarie, quelli italiani come spie...
    Questi "grandi uomini" che usano la nobile arte dell'insegnamento per i loro scopi elettorali!!
    E disgustoso!

    RispondiElimina